“Anime gemelle” Scaglia di marmo dipinta ad acrilico.
“Lascia andare le persone che non sono pronte ad amarti. Questa è una tra le cose più difficili da fare nella vita e sarà anche la cosa più importante.
Quando inizi a lottare per la tua vita con gioia, interesse e impegno, non tutti saranno pronti a seguirti in questo luogo.
La cosa più preziosa che hai nella tua vita è il tuo tempo ed energia, poiché entrambi sono limitati.”
Anthony Hopkins (attore-2 premi Oscar-pittore)
Mi rifaccio a questo estratto di uno scritto di Anthony Hopkins perché, nel mio lavoro di Consulente Essenziale, capita spesso di incontrare persone che, nella loro esistenza sembrano imbattersi, un anno dopo l’altro, nelle stesse tematiche dolorose.
Una tra le più frequenti riguarda le relazioni.
Che siano d’amicizia o d’amore cambia solo l’ambito di appartenenza.
La persona soffre per la mancanza di amore e condivisione, o per un progetto che sembrava appartenere ad entrambi, ma poi cade e viene trascurato.
Questo provoca un grande dolore e un forte senso di abbandono.
E qui richiamo il titolo di questo articolo, ovvero: comprendi, integra, lascia andare, riprendi il viaggio.
Passo nr. 1: Comprendi
- Il caso non esiste e nulla accade mai per caso. È una frase composta da due citazioni legate tra di loro. Praticamente due gemelle siamesi. Sono affermazioni che potrebbero essere scambiate per “credenze”, in realtà contengono un senso recondito che non è divisivo e limitante per la persona, anzi stimolante a ricercare una finalità più profonda di quella che si percepisce restando in superficie, dominati dalle reazioni dolorose.
Alla luce di questi assunti la persona abbandonata può intraprendere un percorso di indagine personale in autonomia o, meglio ancora, vista la delicatezza del tema e tutte le strategie di fuga ed autodifesa che possono attivarsi, supportato da un professionista.
L’indagine va condotta con attenzione e rispetto, non è mai dualistica, ovvero non si fonda sul concetto di giusto e sbagliato.
Si parla di reazione/atteggiamento /comportamento funzionale o non funzionale allo scopo evolutivo personale.
L’indagine esplorativa serve sostanzialmente a 4 scopi:
- Rendersi conto che la vita non è cattiva e persecutoria, sta cercando di fare evolvere la persona attraverso queste prove di vita, che possono farsi via via più ardue nel reiterarsi delle stesse.
- Controllare di non adottare a propria volta tratti abbandonici (sotto qualsiasi forma, anche di tipo minore) nei confronti di altre persone.
- Esaminare in quali e quante occasioni l’abbandono è stato il protagonista principale o collaterale nelle proprie esperienze di vita e in che modo è stato affrontato l’evento e reagito ad esso.
- Prendere coscienza della finalità evolutiva di queste esperienze vissute fino ad oggi in maniera inconsapevole, spesso sentendosi vittima.
Questo significa portare a consapevolezza il motivo per il quale questi eventi si sono manifestati, cosa vogliono insegnare a fare e ad essere, e soprattutto a non fare e a non essere più.
Una volta comprese e trattate le tematiche coinvolte, ci si libera dai vecchi schemi di protezione adottati nel corso degli anni, ma non più funzionali. Si accede allora alla condizione di vedere il mondo con occhi diversi ed interagire con esso in modo consapevole.
Passo nr. 2: Integra
- Integrare quanto emerso dal lavoro interiore profondo, porta la persona ad un cambiamento importante. Aver affrontato le tematiche che stavano alla base della sofferenza e della dipendenza emotiva, libera spazio interiore. Questo comporta un aumento della fiducia personale, della forza di volontà nel prendersi cura della propria vita, del coraggio per affrontare una nuova relazione con presenza, sensibilità, empatia, rispetto e coscienza di Sé.
- Questo processo integrativo porta coerenza nella vita della persona che finalmente, ed in modo consapevole e armonioso, pensa, dice e agisce secondo la stessa matrice interiore.
Passo nr. 3: Lascia andare…
- A questo punto la persona ha capito e risolto cosa bloccava la comprensione delle esperienze dolorose che si ripetevano continuamente. Integrate queste consapevolezze e rimossi i vecchi schemi reattivi è libera di percepire, ancora prima di fare una scelta, cosa e chi è funzionale per la propria vita.
Ha acquisito la capacità di prestare attenzione ai propri comportamenti oltre che a quelli egli altri, non ci sono vuoti emotivi da colmare o proiezioni che si rifanno ad aspettative compensatorie.
Una volta compresi e opportunamente trattati i motivi per i quali questi eventi abbandonici sono accaduti nel corso degli anni, ricolloca nel tempo e nello spazio corretto le azioni e le responsabilità, personali ed altrui. Ora può lasciare andare il passato e rivolgersi leggero e fiducioso al presente, senza zavorre emotive o preconcetti.
Con attenzione e rispetto per sé e per l’altro.
Passo nr. 4: Riprendi il viaggio
- Grazie al percorso esplorativo e all’integrazione di quanto emerso, ora la persona che ha affrontato e completato il suo percorso personale, è in grado di riprendere il viaggio interrotto nella relazione, che sia sentimentale, amicale o famigliare. E in prima battuta ha acquisito una fiducia interiore ed una visione personale precedentemente inaccessibile.Ha finalmente percezione di come è e come vuole essere. Sa distinguere cosa è funzionale per la propria vita e cosa non lo è.
Decodifica con facilità cosa sta alla base delle intenzioni e le reazioni delle altre persone. È in grado di rispettare l’altro e di farsi rispettare.
Ha portato coerenza nella propria vita ed imparato a difendere il proprio spazio interiore dall’ingerenza e dalla manipolazione altrui.
L’intero percorso consente di non arrendersi all’interno di una relazione disfunzionale o di vivere le esperienze passate come fallimenti reiterati.La nuova prospettiva consente di riprendere il viaggio interrotto perché come insegnava Confucio (551-479 a.C.):
“Un uomo è grande non perché non ha fallito. Un uomo è grande perché il fallimento non lo ha fermato.”A proposito di questo argomento sento di aggiungere che, nella mia esperienza pluriennale come Consulente Essenziale, ho sperimentato come Logosintesi abbia una potenza ristrutturante e formativa di eccellenza per la persona immersa in tematiche recidivanti.
Perché non è sufficiente comprendere perché si reagisce con dolore o con autosvalutazione, vanno rimosse le cause prime di questa reazione e lo si può fare attraverso il potere della parola opportunamente utilizzata attraverso un metodo che è più di uno strumento, diventa una filosofia di vita.
Logosintesi libera energia bloccata in rapporti dipendenti o non più funzionali, quindi non disponibile per la propria realizzazione. Recuperando energia siamo liberi di manifestare ciò che scegliamo di essere. Liberi da condizionamenti, automatismi e dipendenze.
Edda Caselli Consulente Essenziale Master Trainer in Logosintesi 348/6596007
Email:edda.caselli@gmail.com www.eddacasellinaturopata.it www.creaturedipietra.it
fantastico, casca a fagiolo, mi calza a pennello